zenzero: un toccasana per il tuo sorriso

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zenzero: un toccasana per il tuo sorriso

Lo sai che mangiare lo zenzero potrebbe avere degli effetti benefici sul tuo sorriso grazie alle sue proprietà antimicrobiche?

Una recente ricerca (1) ha infatti dimostrato che lo zenzero non è solo efficace nel combattere la nausea e il dolore muscolare. Questa spezia ha anche forti proprietà antimicrobiche.

Lo zenzero è una pianta medicinale che è stata ampiamente utilizzata nelle medicine cinesi e ayurvediche a base di erbe in tutto il mondo. E’ stata a lungo utilizzata nei sistemi di medicina tradizionali.

Il gingerolo e lo shogaolo sono i due principi attivi dei preparati a base di zenzero.

Si dice abbiano attività antiemetiche, antipiretiche, analgesiche, antiartritiche e antinfiammatorie.

Lo zenzero, il rizoma dello Zingiber officinale, è una delle specie più utilizzate della famiglia dello zenzero (Zingiberaceae). E’ un condimento comune per vari alimenti e bevande. Lo zenzero ha una lunga storia di uso medico risalente a 2500 anni fa. In Cina e in India era utilizzato per patologie come mal di testa, nausea, reumatismi e raffreddori.

Un gruppo di ricerca dell’Università della Corea ha confermato che l’estratto di zenzero può ridurre la formazione del biofilm di diversi tipi di batteri che possono provocare la carie.

Il biofilm è ciò che si accumula sui nostri denti e gengive. Esso contiene i batteri che causano la carie dentaria. Ecco perché è così importante lavare i denti almeno due volte al giorno per due minuti e farsi visitare dal dentista due volte all’anno: solo così si è sicuri di evitare la formazione del biofilm ed intercettare eventuali lesioni cariose allo stato iniziale.

I ricercatori coreani hanno affermato che un ingrediente attivo dello zenzero, chiamato raffinosio, è un efficace inibitore del biofilm inq uanto ostacola la funzione del galattosio, uno zucchero necessario per la formazione di biofilm batterici.

Le ricerche condotte dal professor Hee-Deung Park hanno dimostrato che il raffinosio era in grado di inibire molti batteri tra cui la Pseudomonas aeruginosa, un batterio chiave che causa la carie. Questa sostanza sembra inoltre in grado di combattere germi che sono resistenti agli antibiotici.

“La prescrizione di raffinosio associato agli antibiotici esistenti può aumentare la potenza degli antibiotici e aiutare efficacemente a trattare le infezioni batteriche resistenti agli antibiotici a causa della formazione di biofilm”, afferma Park.

Un’altra ricerca coreana (2) di quasi dieci anni fa aveva invece già dimostrato l’attività antibatterica del gingerolo estratto dallo zenzero conto alcuni batteri responsabili della malattia parodontale: il Porphyromonas gingivalis, il Porphyromonas endodontalis e la Prevotella intermedia.

Immagina quindi quali potrebbero essere i risultati sulla salute dei tuoi denti di una associazione tra cioccolato fondente e zenzero.

Nulla è per caso…

 

  1. Kim, Han-Shin & Cha, Eunji & Kim, YunHye & Ho Jeon, Young & Olson, Betty & Byun, Youngjoo & Park, Hee-Deung. (2016). Raffinose, a plant galactoside, inhibits Pseudomonas aeruginosa biofilm formation via binding to LecA and decreasing cellular cyclic diguanylate levels.
  2. Park, Miri & Bae, Jungdon & Lee, Dae-Sil. (2008). Antibacterial Activity of Gingerol isolated from Ginger Rhizome Against Periodontal Bacteria. Phytotherapy research : PTR. 22. 1446-9. 10.1002/ptr.2473.

Meccanismo con cui il raffinosio, un galattoside vegetale contenuto anche nello zenzero, inibisce la formazione di biofilm batterici

– Raffinosio: un trisaccaride (in verdi nella figura) composto da galattosio, glucosio e fruttosio che si trova in varie piante, compreso lo zenzero.

-Pseudomonas aeruginosa ha una proteina legante i carboidrati, LecA (struttura a forma di nuvola nella figura), che si deve legare a un galattosio per formare un biofilm. Il legame tra raffinosio e LecA inibisce il legame di LecA con il galattosio.

– Il legame del raffinosio a LecA diminuisce significativamente la concentrazione del secondo messaggero, c-di-GMP all’interno della cellula di P. aeruginosa, inibendo così la formazione del biofilm.

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